BENEVENTO: Paleari; El Kaquakibi (26’ st. Veseli), Glik, Tosca; Letizia, Karic, Viviani, Kubica (1’ st. Improta), Foulon; Ciano (47’ st. Tello), Farias (23’ st. Pettinari).
A disposizione: 1 Nunziante, 12 Manfredini; 11 Jureskin, 17 Agnello, 33 Leverbe, 58 Pastina, 80 Koutsoupias.
Allenatore: Agostinelli.
MODENA: Gagno; Oukhadda, Cittadini, Pergreffi, Ponsi; Magnino, Gerli, Duca (30’ st. Ionita); Tremolada (30’ st. Giovannini), Mosti (19’ st. Strizzolo); Diaw (35’ st. Bonfanti).
A disposizione: 12 Seculin; 11 Falcinelli, 15 Silvestri, 21 Armellino, 28 De Maio, 33 Renzetti, 57 Coppolaro.
Allenatore: Tesser.
ARBITRO: Davide Ghersini di Genova. Assistenti: Raspollini e D’Ascanio. IV: Centi. Var: Pezzuto. Avar: Giua.
MARCATORI: 19’ pt. Diaw, 30’ pt. Ciano, 46’ pt. Foulon.
AMMONITI: El Kaquakibi (B), Glick (B), Cittadini (M), Letizia (B), Strizzolo (M).
Gira la pallina sulla grande ruota. E si ferma sul numero 11. Come i minuti che passano dal vantaggio di Davide Diaw al pareggio di Camillo Ciano. Poco meno di 700 secondi nei quali il Modena ha tenuto aperta la porta della stanza dei sogni. Poi, a primo tempo già scaduto, arriva anche il gol di Daam Foulon, che consegna al Benevento una vittoria inutile (la retrocessione in Serie C è matematica) e che lascia i gialloblù solo nella realtà, bella e importante, di una salvezza raggiunta in anticipo. Oltre, leggi prospettiva playoff, rien ne va plus. Venerdì sera allo stadio Alberto Braglia arriva il SudTirol per l’ultimo atto della regular season. Ci saranno anche i circa 200 tifosi arrivati dall’Emilia al Ciro Vigorito e che hanno spinto, sotto la pioggia battente, vincendo ancora una volta la loro partita: quella della passione.
PRIMO TEMPO. Per cominciare Tesser promuove titolari Duca e Mosti. Agostinelli ne cambia sette e anche lo schema. Il Modena prova subito a mordere il pomeriggio bagnato. Palla avanti/palla indietro/palla in verticale: è la giocata preferita dai gialloblù che arrivano con leggerezza in area avversaria, mentre il Benevento è pericoloso su azioni occasionali. Al minuto 12 fa tutto… Gagno: regala un corner sul quale esce-non esce, ma rimedia – a se stesso – miracoleggiando con il braccio destro su Tosca. Fare le cose più difficili è nel dna della squadra. Infatti Diaw, già ispirato anche dallo sgusciante Duca in due precedenti tentativi, al terzo, al 19°, fa 1-0 di testa in tuffo. E’ il suo decimo gol in campionato: su cross di Magnino e ripartenza corta grazie al pressing alto di Oukhadda. A questo punto ci sarebbe l’opportunità di uccidere le Streghe, invece alla mezz’ora di un confronto aperto, senza troppe alchimie tattiche, arriva il pareggio: prima Gagno parapalla su Farias, quindi il portiere – oscurato involontariamente da Pergreffi in un’azione che germoglia da una rimessa laterale – è trafitto dal sinistro di Ciano, dai 18 metri: 1-1. Di Mosti, Tremolada e Oukhadda gli ultimi sussulti di un primo tempo nel quale il Modena semina bene, raccoglie troppo poco e difende male in una seconda occasione, incassando (al 46°) il 52esimo gol del suo torneo da Foulon, assistito da Glik dopo un’azione figlia di una punizione laterale: è il 2-1 che sarà confermato fino al termine.
SECONDO TEMPO. Sarà la pioggia, saranno i risultati che tuonano dagli altri campi, si parte più lentamente rispetto ad un lunaparkdesco primo tempo. Ciano tira da ogni dove, mentre dall’altra parte per l’arbitro Ghersini non è da rigore l’intervento di salvataggio di Letizia sul lanciatissimo Duca. Il Modena, meno continuo rispetto al primo tempo, comunque propositivo, si lascia ispirare da Tremolada (assist al buio per Diaw che calcia fuori in quella che appare come la miglior situazione per il 2-2 dentro l’ora di gioco), poi entra Strizzolo che (37°) accarezzerà il palo con una bella conclusione. Adesso la gara è un tajine fra sostituzioni e falli. Tocca anche a Giovannini, Ionita e Bonfanti (che va subito al tiro: parato). Tranne Falcinelli che non è al meglio, Tesser usa tutte le carte alte per sanare il banco. Non bastano. Il Benevento si aggrappa all’orgoglio e difende con le unghie un successo con il quale salutare la Serie B. Finale nervoso e nevrotico negli oltre 6 ingiocabili minuti di recupero. Venerdì sera sipario al Braglia con il SudTirol. Al Modena, ancora una volta, mancano i fuochi d’artificio che illuminano il sogno. Resta la bellezza della salvezza conquistata in anticipo. Non è poco.