Oggi anche il Giro d’Italia, con la sua prima tappa dell’edizione 2024, rende onore al Grande Torino. E’ il 4 maggio – dal 2015 proclamata dalla Fifa “Giornata mondiale del calcio” – e per tutti gli sportivi italiani il ricordo della tragedia aerea di Superga è ancora forte a 75 anni di distanza da un pomeriggio piemontese di pioggia, raffiche di libeccio e nuvole basse.

Immenso. Il 4 maggio 1949, di rientro da Lisbona, il Fiat G212 della compagnia aerea ALI si schianta contro il terrapieno posteriore della basilica di Superga, che guarda Torino dall’alto. Il maltempo e il cattivo funzionamento dell’altimetro le probabili cause dell’incidente nel quale perdono la vita tutte le persone a bordo del velivolo. L’intera squadra granata, i suoi dirigenti e accompagnatori, 3 giornalisti, l’equipaggio. Una tragedia nazionale: da quel giorno, e per la prima volta, l’aggettivo Grande viene abbinato eternamente a una squadra.

Campioni. Il Grande Torino ha segnato la vita sportiva dell’Italia negli anni a cavallo tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la rinascita dopo la Liberazione. Cinque scudetti consecutivi e una Coppa Italia, una nazionale composta solo dai calciatori granata, un gioco narrato come tra i più belli mai visti sui campi di allora.  Due i simboli che ancora vibrano nella memoria: il primo stadio di proprietà di un club italiano, il mitico Filadelfia, voluto e costruito a metà degli anni venti dal conte Enrico Marone Cinzano, nonno di Carlo Rivetti, presidente del Toro prima dell’epopea segnata da Ferruccio Novo; Valentino Mazzola, papà di un altro campionissimo, l’interista Sandro; Valentino da Cassano d’Adda, classe 1919, anima e capitano, colui che nei momenti di difficoltà, al suono della tromba di un tifoso, si arrotola le maniche della maglietta e trascina i compagni alla vittoria.

Onore. A 75 anni dalla tragedia di Superga, la famiglia Rivetti e il Modena F.C. rendono omaggio al Grande Torino ricordando la sua poesia: Bacigalupo, Ballarin Maroso; Martelli, Rigamonti, Castigliano; Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola.