Da un anno a questa parte Andrea Garuti ricopre il ruolo di responsabile e coordinatore tecnico dall’area portieri del settore giovanile gialloblù; inoltre è anche il preparatore dei portieri della Primavera del Modena. 

Nonostante queste due stagioni un po’ travagliate per via del Coronavirus, Andrea e i suoi collaboratori Stefano Venturelli, Manuel Gobbi e Edoardo Rinaldi, hanno svolto un importante lavoro sui giovani portieri; si può dire che la scuola dei portieri canarini è di tutto rispetto senza invidiare nulla alle altre formazioni professionistiche.

“Già lo scorso anno io ed i miei colleghi i abbiamo cercato di uniformare gli allenamenti in base alle categorie per la crescita dei ragazzi cercando anche di personalizzarli, ogni portiere ha caratteristiche fisiche, tecniche e mentali differenti”- dice Garuti – “Gli errori che gli atleti possono commettere vengono corretti mostrando loro la soluzione all’interno della tattica collettiva di squadra”.

Personalmente questa stagione com’è iniziata dopo il primo lockdown?

La stagione è iniziata con diverse incertezze, nonostante ciò siamo riusciti a programmarla bene in base ai regolamenti dettati dai Dpcm”.

Quest’anno hai lasciato più autonomia ai tuoi collaboratori?

“Mi fido ciecamente dei miei collaboratori, abbiamo creato insieme delle linee guida per far crescere i nostri portieri su ogni fronte. Devo dire che sono tutti molto bravi e preparati; molto spesso ci sentiamo e organizziamo riunioni in modo da confrontarci sul nostro operato anche per correggere eventuali problematiche che possono nascere”.

Per gli estremi difensori gli allenamenti con distanziamento non hanno stravolto l’attività.

“Ora come ora le difficoltà più grosse le hanno i tecnici; noi bene o male riusciamo a creare delle proposte formative importanti per continuare nel progetto attuato con i miei colleghi, anche se manca molto la situazione reale della partitella di fine allenamento”.

A proposito di partite, in mancanza delle gare ufficiali riuscite comunque a spronare gli atleti nel proseguire il lavoro?

“È come uno studente che studia, studia e studia ma alla fine il suo lavoro non viene valutato. Detto questo i ragazzi sono meravigliosi vengono ad allenarsi con grandissimo entusiasmo, impegno e voglia di imparare. L’aiuto principale e fondamentale viene direttamente da loro, è sempre molto bello vedere i nostri allenamenti perché i portieri hanno una carica ed uno spirito di sacrificio encomiabile”.

Tra i portieri del vivaio ce n’è qualcuno che un giorno potrà far parte della prima squadra o dei professionisti?

“Il nostro obiettivo è uno solo, a partire dagli Esordienti fino ad arrivare alla Primavera, fornire almeno un portiere alla prima squadra; i nostri sforzi si concentrano unicamente per questo scopo. Abbiamo portieri di qualità con talento, noi come area portieri speriamo vivamente di vedere uno di loro giocare al Braglia”. (Edoardo Pagani)