Domani saranno 225 giorni senza partite ufficiali allo stadio Braglia. Era il 22 febbraio quando il Modena affrontò il Sud Tirol (1-0) rete di Spagnoli. Il prossimo avversario dei gialloblù è la Vis Pesaro, l’avventura di Michele Mignani sulla panchina dei canarini partì proprio contro la formazione marchigiana. La prima di tre gare consecutive, domani i pesaresi, mercoledì la trasferta di Trieste, la domenica successiva il match interno con il Ravenna: “Che ci sia un po’ di gente – spiega Mignani-  è una sensazione piacevole, l’abitudine era non avere persone, contenti che sia aperto a mille spettatori e speriamo possano essere di più in futuro. Questa settimana c’è stata una crescita, ma ogni partita come un esame di crescita. Ora tutte le squadre sono spensierate, non c’è la tensione della classifica e le gare possono essere imprevedibili, noi dobbiamo guardare a noi stessi, sfruttando la buona settimana di lavoro fatta.  La Vis Pesaro è una squadra che gioca in maniera offensiva, davanti ci sono giocatori bravi. Ci saranno delle difficoltà,  dovremo andare in campo con grande umiltà, Gubbio ci ha dato entusiasmo e consapevolezza, il campionato  però è lungo e serve la mentalità giusta”.

Al tecnico viene chiesto della possibile formazione inziale: “Decido l’undici che va in campo la mattina della gara, è stata una buona settimana che ha aiutato tutti quasi tutti a  crescere, è positivo avere alternative. Con 5 cambi puoi portare ulteriore qualità all’interno della squadra, chi ha giocato a Gubbio ha fatto bene, valutiamo fino all’ultimo. Nessuno deve sentirsi sicuro del posto, tutti hanno delle possibilità”.

Nella giornata di oggi il Modena ha ufficializzato l’ingaggio di Gaetano Monachello: “Durante il mercato si aprono un milione di occasioni, questa è una squadra ambiziosa come la piazza, qualcuno abbiamo provato a prenderlo, il direttore ha allestito una squadra competitiva ed interessante. A volte centri obiettivo altre ci vai vicino. Contento che siano arrivati questi ragazzi, spero di recuperare chi è fuori. Il mio compito buttare dentro la cultura del lavoro e la mentalità”. (e.p.)